CORSO MIZAR 1978-81 - Collegio Navale Francesco Morosini - Venezia

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La nostra bandiera

Caro Gigi,
ti riporto di seguito i messaggi ricevuti per condividerli con te.
Mamma Bianca, Chicco, Chicca, Sebastiano e Masumi non ci conosciamo personalmente ma spero che riceviate queste poche parole da parte del Corso Mizar che gli ha voluto e gli vuole bene.

Collage

Un altro dei nostri se ne è andato. Gigi Giannuzzi non ce l'ha fatta. L'avevo sentito per caso a luglio, poco dopo che Davide ci aveva lasciato. Era malato, mi aveva detto, un tumore alla prostata. Stava facendo chemioterapia e mi sembrava positivo sull'esito. Avevamo scherzato, fatto quattro chiacchiere, promesso di risentirci. Quando poi avevo tentato di ricontattarlo su quell'anonimo ma efficente strumento che è Facebook non mi aveva risposto; e avevo capito che forse le cose non stavano andando troppo bene. Oggi, da quelle stesse pagine, apprendo che se ne è andato, forse proprio nel giorno di Natale, un po' nel suo stile.
Possiamo pensare e dire di lui ciò che vogliamo, che era folle, antipatico, simpatico, che ha voluto bruciare la propria vita, che in fondo non gliene fregava nulla di nessuno, che era un genio e che era sregolatezza.
Ma una cosa ci troverà tutti d'accordo.
Era del Mizar.
Era uno di noi.

Gigi, un altro inquieto, illuminante, pazzo, incontrollabile, dannato pezzo del Mizar...
Ciao, in un altro posto...

Ehi Gigi .......credo di averti amato, e odiato. E comunque amato.
non importa il dopo. Se dopo c'è stato e' venuto dopo il prima e nel prima fai parte di ciò che non potrò mai dimenticare....

Ci eravamo ritrovati in Bocconi insieme ed era stato li' che lo avevo conosciuto e compreso meglio, dietro questa aria da menefreghista, distaccato da tutto e da tutti, prendeva la vita come veniva senza tanto pensarci o rifletterci troppo, ma è vero, era a modo suo un genio, io a faticare come un cane e lui a superare tutti i maggiori ostacoli del primo e del secondo anno con leggerezza e quasi a tempo perso (o forse non era un genio, ero io un ignorante). Ma aveva sempre una domanda fissa: chi vedi dei nostri? chi senti dei nostri? quasi a pensare sempre a quanto belli fossero stati i nostri, e solo nostri, tre anni.
Pale a prora Gigi, pale a prora!!

Gigi, bello come il sole, pazzo come un cavallo, dandy come Oscar Wilde! Un altro pezzo di noi si e' staccato verso l'universo. Un giorno ci ritroveremo e saremo di nuovo tutti insieme per sempre.

Vaffanculo merda .....non so dire altro.
Gigi e' un grande, punto.

Sono sconvolto! Sapevo che Gigi non stava bene ma certo non mi aspettavo il peggio. Gigi sei stato uno di noi. Tutto il resto non importa! Ti ho voluto bene come voglio bene a tutti e mi mancherai. Ci rincontreremo un giorno e sarà come se il tempo non fosse passato. Ciao amico mio

L'avevo cercato poche settimane fa su facebook...chissà come sta' quel pazzo mi chiedevo...avevo commentato la grande bella gnocca che stava con lui nelle poche foto presenti sul suo sito...
Ci rivedremo Gigi ...ma non ora !!!
In culo alla balena a tutti noi,
Un abbraccio e grande Gigi...

Ne avevo perso completamente le tracce, ma ogni tanto lo pensavo e mi chiedevo: chissà dov'è, chissà cosa starà facendo...
Ora lo ritrovo, ma è troppo tardi: lui è andato avanti, ancora una volta.
Enigma mai risolto di un sorriso infinito.
Ciao Gigi, abbraccia Davide, abbraccialo forte: è come se ti abbracciassimo tutti noi.
Ora e sempre.

Sono sconvolto. Non avevo idea che Gigi stesse male. Lo avevo perso di vista come molti di voi da tantissimo tempo e ritrovato per caso pochi mesi fa su Facebook, dopo aver chiesto notizie su di lui al raduno del Tarallo.
Ci siamo solo scambiati un messaggio e cazzeggiando sul suo profilo mi ero fatto l'idea che avesse conquistato - come pareva scritto nel suo destino di spirito libero - successo e felicità. Evidentemente, almeno in parte, mi sbagliavo.
L'ho ammirato per la sua indipendenza ed intelligenza e l'ho amato come amico.
Lo saluto così, semplicemente, facendo mio il tacito monito di un uomo che, immagino e spero, abbia saputo vivere intensamente ogni attimo della sua troppo breve vita.

Addio Gigi. Ricordero' anche te con grande affetto. Saluti a Davide.

Il mio ultimo ricordo risale a quando, una ventina di anni fa (o di più? o di meno? Il tempo non conta), diede un passaggio notturno a me e a Vagi sul suo barchino, di ritorno dal Navale verso la ferrovia. Fermati in un rio in contromano dai carabinieri, riuscì ad ammaliare anche loro evitando una sacrosanta multa .... Si fermò poi in campo nonmiricordoquale, Vagi e io proseguendo a piedi, lui fermandosi a una festa. Ciao Gigi 824.

Destino crudele destino che ci hai portato via troppo presto il sorriso piu disincantato di uno spirito libero del Mizar. Abbraccia Davide per tutti noi.

Per conoscere meglio la persona straordinaria che era Gigi.
tratto dal sito situationgigi.com
Purtroppo abbiamo saputo tardi perché, ne sono certo, avremmo saputo contribuire anche noi.

Dear Friends,
Since mid June, when I was diagnosed with type IV cancer to the bottom tip of my pancreas with metastases on the liver and around the peritoneal cavity, I have suddenly found myself immersed in a new world that had seemed could never touch me.
Apart from one minor cold in 2004 I had never been sick in my life, and had no need of a regular doctor. I little understood the disease even when my father died of cancer to the colon in 1999. I watched powerlessly as he passed away in just six months and came to think that cancer could be only explained as a psychosomatic reaction, a sort of suicide of the cells. The depth of the knowledge about cancer at the time and the scarce availability of serious information made it really difficult to understand what one was fighting against.
And here I found myself having to cope with my new situation, and three things became very clear very quickly.
Firstly, there was a heartfelt movement of love and attention from a large number of very good friends and people who just respected my achievements. The support from each of you and the extreme sacrifice, fierce spirit and heroism of Masumi and Hannah have helped and continue to help me to face this experience every day.
Secondly, times have changed a lot since 1999 when my father died. Now it is even more difficult to select and absorb the vast quantity of information available through the net, manuals and books. The saturation is such that it feels everybody is trying to sell you something, and taking decisions became difficult.
Thirdly, the amazing blindness of the official orthodox approach to cancer is mind blowing. Far from understanding that cancer concerns all aspects of a human life, that what we eat, drink and breath is suddenly so important, you will never find a classic oncologist suggesting a diet or a behaviour to embrace.
I faced the first inevitable passage through the hospitals and the “best oncologists”. I saw four and talked to many more. The first two in Italy did not manage to explain what chemo really was, nor to talk about cancer. They could only tell me in various degrees of humanity and kindness that my life would change and I could not expect to survive more than a year. The Germans were no different: “The patient receives palliative chemotherapy, the protocol seems to be FOLFOXIRI. If this information is correct, this cancer cannot be cured. An operation does not make sense. The patient should receive palliative chemotherapy”
The official panorama did not offer any way out of this, nor the slightest hope. In every single case the only solutionoffered was chemo and, although it became clear how this “palliative” care was not going to sort out my problems, and was just another way to delay the use of morphine in the later stages, I was convinced to start regardless, and implanted a “port” into my chest to receive my first lethal dose, destined to kill the tumour cells but also everything in between.
They tell you the harshness of the side effects are much reduced with the new chemo drugs, yet my quality of life hit rock bottom. Why should anybody waste the last months of their life in suchpain when no curative option is given, only palliative?
At this point I became convinced that I should find an alternative to the usual system. My search led me to Munich,where I heard about a clinic which would use insulin before infusing chemo to patients, so that only a quarter of the chemo was used than in normal treatments, and so targeting more precisely the cancer cells.
A large Bavarian with the aura more of a guru than an actual doctor entered the room a few minutes after I moved in,with an equipe of Germans dressed in white.
They decided immediately to extract almost 7 litres of ascitic liquid from my stomach, which was something that had been ignored by the Italian hospitals I had come from. Then I went through two applications of the chemo with insulin, and also hyperthermia, in which they heat the body to 41.6 degrees, as cancer cells seemed to be more sensitive to heat than the normal ones.
I also got in touch with a fantastic doctor from Madrid who will supplement the insulin therapy with homeopathic medicines.
Obviously I am still crossing my fingers that these alternative treatments will work, but I am not regretting havingembraced them and I actually feel much better after now then when I started the cures.
After all these years, it’s the first time I find people ready to explain openly what cancer is, what they are working on and obtaining results by using natural products and I am ready to trust them.
This is the main reason why this auction has been organised.
The costs of the decision to take an alternative course will not be met by national insurance in Italy or the UK and the treatment should go ahead with a second and third cycle. The first one cost £25,000. The next ones will be the same each. On top of this the cost of medicines and bio/ homeopathic products will add a lot to the final bill, which I intend to foot using the money raised in the auction.
Having spent my life, and all the money I found, to publish the books that came out with Trolley, hardly commercial titles, I never thought about any kind of protection for myself. I always thought I could go on forever and I could always count on my own strengths. I was wrong, nobody is exempt from this, it could sadly happen to anyone and it happened to me.
I can only thank from the bottom of my heart the artists who have been willing to support me and my decision to try something different, the fantastic team of friends who’ve made it possible and whichever of you who will return home with a work of art you will cherish. And feel grateful for the wonderful life and wonderful people I was allowed to enjoy.

Addio Gigi...anzi arrivederci.
Genio e sregolatezza...punzecchiante e insolente...simpatico e antipatico.
Uno di noi...che con il suo modo di essere ha contribuito a quella poliedrica identità del Mizar.
Non potrò essere al tuo estremo saluto...ma ti stringo forte e ti abbraccio insieme ai tuoi cari.
Ti voglio bene,

Dopo la nostra uscita dal Navale solo incrociai fugacemente Gigi nell'aereoporto di Linate tanti anni fa. I miei ricordi si concentrano solo in quei tre anni trascorsi insieme e mi risulta realmente difficile accettare che un altro dei nostri fratelli se ne sia andato. Un forte abbraccio a tutti, a Gigi alla sua famiglia a Davide e facciamo una bella pausa con questo tipo di notizie. Il Mizar ha gia dato abbastanza!!!

pensavo fossimo eternamente giovani, invincibili, immortali quest'anno mi ha dimostrato il contrario.
sono certo che torneremo ad essere giovani, invincibili immortali. Arrivederci Gigi.

Non mi scorderò mai un'estate dopo il collegio che ci trovammo in vacanza all'Elba sapeva che quella sera c'era una festa ma non sapeva esattamente dove. Io ero sfinito, la festa non si trovava ma lui continuava a cercarla e alla fine la trovammo e ci divertimmo un casino. Questo era Gigi, un uomo che non mollava, un uomo che sapeva trascinare, un leader che raggiungeva i suoi obbiettivi grandi o piccoli che fossero. Hai vissuto intensamente attimo per attimo non so quanti di noi ci riusciranno. Ti mando il mio pensiero e le mie lacrime per un uomo che in fondo ho sempre ammirato al di la degli umani difetti. Ciao Gigi

L'ultima volta che ho incontrato Gigi è stato nei primi anni '80 a Milano in corso Garibaldi; stava girando con i pattini per strada con il suo bel sorriso in volto. Ho sempre apprezzato di la sua capacità di affrontare la vita in modo spensierato così lontano dal mio modo di pensare ed agire. Purtroppo il destino ci ha privato troppo presto della sua gioia di vivere, ma sono sicuro che porterà tanta allegria su nel cielo.

 

Saluto Gigi

Sono appena tornato dal funerale. Ho portato l'ultimo saluto a Gigi da parte di tutti noi ed un abbraccio a Masumi, la sua partner, e ad Hannah, sua ex girlfriend e attuale compagna di lavoro. E' stata una cerimonia semplice, celebrata in una chiesa anglicana, fatta solamente di eulogie. Gigi e' arrivato dentro una cassa di vimini e adagiato su un grosso trolley, come i carrelli del supermercato, ripieno dei suoi libri immersi in un letto di rose rosse. Hannah ha fatto un breve riassunto della sua vita ma nessun riferimento agli anni del collegio. Non so se vivesse piu' del presente e del futuro che dei ricordi del passato ma una cosa e' certa, e' stato amato e ha lasciato un lascito nella sua casa editrice Trolley. E non e' poco...
Gigi e' morto di un cancro del pancreas e mi spiace non averlo saputo prima. Forse avrei potuto guidarlo o consigliarlo ma certo non curarlo. Avrei potuto fargli risparmiare qualche decina di migliaia di sterline in cure inutili in Germania. Ma gli avrei tolto alcuni mesi di illusione e speranza, e forse e' meglio così.
Voglio credere davvero che esista un afterlife, un mondo delle anime dove Davide e' andato a ricevere Gigi e magari ora giocano a carte da qualche parte.
Pale a prora Gigi.

Grazie Kito, sono certo che esista l'afterlife e sono certo che davide e gigi si sono già incontrati perchè a modo loro ed in maniera diversa sono ambedue anime belle! ciao ragazzi, ci avete lasciati troppo presto........

Grazie Kito.
Però mi spiace una cosa...il nessun riferimento al collegio. In fondo è stato un pezzo della sua vita. Un pezzo importante a prescindere che ne abbia parlato con i suoi amici e compagna attuale. Un pezzo importante perché comunque noi siamo qui a distanza di 32 anni a piangerò nonostante molti di noi non l'avessero più incontrato o sentito.. Come me.
Ciao Gigi grande del Mizar. Che il mio pale a prora ti giunga sin lassù.
È arrivederci. Ma non subito...

Grazie a Kito per averci salutato Gigi che ha compiuto la sua originale parabola di vita su questa terra e che ha sicuramente il merito di aver seguito sempre il suo spirito libero ed autenticamente anticonformista.
Non ne avevo più avuto notizie dall'81 e non era uno di quelli con cui ho passato la maggior parte del mio tempo al navale ma sappiamo che questo comunque non ha grossa importanza nel riconoscimento della appartenenza alla nostra famiglia. Sono certo che come con qualsiasi altro di noi, se me lo fossi trovato davanti per caso il nostro, discorso sarebbe subito e naturalmente ripreso da dove lo avevamo lasciato.
Spulciando sulla rete per meglio capire come ha vissuto l'ultimo tratto di strada ho letto il suo scritto nel sito dedicato all'asta che i suoi amici artisti hanno voluto realizzare per testimoniare il loro sincero attaccamento a lui ( http://situationgigi.com/ ).
Ebbene ho scoperto una grande persona che nel momento più drammatico della propria esistenza ha mantenuto una lucidità ed a suo modo una serenita' d'animo che pochi saprebbero conservare. Inoltre ho condiviso ogni sua parola sulla scarsa capacita' che spesso la medicina rivela nell'affrontare con il giusto sentimento di empatia la comunicazione di diagnosi di malattie inguaribili.
Sicuramente Gigi ha saputo essere una persona unica anche dopo la nostra esperienza veneziana come testimonia il grande numero di artisti che hanno sinceramente voluto contribuire al suo tentativo di combattere il male fino alla fine. Inoltre la leggerezza e la poesia del suo ultimo saluto descrittaci da Kito (che sono certo sia stato da lui deciso fin nei particolari) trovo che valgano la sua intera vita.

Auguro, dal profondo del cuore, a Gigi di Riposare in Pace e magari salutare mio Fratello Davide.
Pale a Prora!

Con Gigi ho passato un anno intenso, l’ultimo anno di Collegio, su e giù, tra Venezia e Roma, ogni fine settimana.
Ci vedevamo al corpo di guardia, poi via in fuga verso Roma, in autostop, all’insaputa di tutti, del comando e dei nostri genitori, con obiettivi performanti da 18enni.
Ci salutavamo quando arrivavamo a Roma, tra le 18 e le 21, e ci si rivedeva in stazione la sera, con le rispettive “fidanzate”.
Lì in stazione, più di una volta, l’ho visto uscire dal cesso del treno in partenza per Venezia, la Freccia della Laguna o Feccia della Laguna, ancora in stazione, con una principessa, discendete di una nobile e facoltosa famiglia romana (per non fare nomi).
Io lo guardavo e lui sorrideva a 132 denti, come al solito suo: così era sia quanto faceva una ficata sia quando faceva una mignottata. (...)
Resta il ricordo del suo sorriso, del suo entusiasmo, della sua genialità, anche negli studi, e della sua naturalezza, anche quando non faceva nulla di buono.
Resta il rammarico per averlo perso, prima non vedendolo per tanti anni, adesso sapendo che non è più comunque possibile sperarlo, neanche per un miracolo.
Un abbraccio.


4 gennaio 2016

Ricevo da Khmer, e volentieri pubblico, una foto di Gigi che non avevamo mai visto. 
Non conosco la fonte e se qualcuno la riconosce come propria, può chiedermi di toglierla dal sito.

Mi sembra un bel modo per ricordare Gigi, a 3 anni da quando ci ha lasciato.

Un bel ricordo di Gigi Giannuzzi viene dalle parole della fotografa Nina Berman: 
"Sì, era un editore di libri, ma in realtà era un attivista, un ribelle, un maniaco, un ardente genio, che ha usato la fotografia per agitare il pugno contro il potere e l’ipocrisia. Non ha voglia di pubblicare semplicemente le tue foto, voleva conoscere i problemi, le persone. Voleva partecipare, e lo ha fatto".

Ciao Gigi, il Corso Mizar ti porta sempre nel cuore.


7 maggio 2017

Lucio e Giana sono entrati in contatto con la compagna di Gigi per poterle inviare la t-shirt che abbiamo firmato in suo onore al Mizarraduno del 2016.
Qui di seguito le risposte di Masumi alla mail di Giana.

From: Masumi 
Date: 2017-05-05 7:43
Subject: Re: Ciao Gigi.....

Hi! Thank you very much for writing to me, your words are really heartwarming and yes, I would love to get that t-shirt! How can we do?
I am just moving out from my actual apartment but I hope I can have a new address soon!
Please, let me know next time you all boys get together, I would love to say hello and meet you even if through the Internet.
I hope I can visit Europe for the summer, specially Venice for the Biennale!

Ti faccio sapere sul mio nuovo indirizzo subito dopo che ce l'ho, intanto ti ringrazio tanto per questa lettera.
Ti saluto tanto, io comunque penso tanto a Gigi ogni giorno. E suoi amici, sono miei.
Bacio e abbraccio!
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Segnalo l'articolo che avevamo pubblicato nel 2004 in cui si dava notizia dei successi professionali di Gigi. Clicca qui per leggerlo

Grifone
Il Corso Mizar


Luigi Giannuzzi 10.7.1963 - 24.12.2012