Dopo un articolo analogo su piccole anomalie (a mio modo di vedere) in alcune uniformi della MM (clicca qui per leggere l'articolo), eccomi a fare una simile analisi su alcuni dettagli delle uniformi storiche dell'Esercito Italiano, in particolare quelle in uso alle Scuole Militari Nunziatelle e Teuliè.
Premetto che, pur avendo cercato on-line, non conosco le specifiche tecniche previste per la foggia di queste uniformi, quindi quanto sostengo di seguito potrebbe contenere errori od inesattezze.
La mia analisi si concentra sulla foggia e l'aspetto del colletto dell'uniforme storica. L'idea (alcuni potrebbero definirla anche stupida) mi è venuta quando ho rivisto, dopo tanto tempo, le foto di mio nonno, mio omonimo, allievo della Nunziatella del Corso 1913-16 (contando all'indietro dovrebbe essere stato il 126° Corso).
Seguo da vicino la Nunziatella non solo perché i miei genitori erano di Napoli, dove ho vissuto solo pochi anni da bambino, ma ho anche partecipato al concorso per l'ammissione al Corso 1978-81 (il 191° Corso, 65 anni dopo mio nonno) e, purtroppo, non ho superato le selezioni. Nello stesso anno sono però stato ammesso al Collegio Navale Francesco Morosini (oggi Scuola Navale Militare) dove appunto ero nel Corso Mizar 1978-81.
Inizio riportando la testimonianza fotografica dell'uniforme storica (definita sul Rosso Maniero, uniforme di gala) del Corso 1913-16.
Da questa, e da altre foto dell'album del nonno, ho preso i dettagli dell'uniforme di cui andrò a fare qualche confronto (la prima foto qui sotto è mio nonno).
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Caratteristiche:
- Altezza del colletto regolare, con bordo superiore parallelo al colletto rigido della camicia.
- Bordi centrali del colletto verticali (o quasi).
- Non si vedono i gancetti di chiusura ne spazio tra i bordi del colletto, sia la parte posteriore sia quella anteriore.
- Nastrino argentato cucito vicino al bordo del colletto.
- Stelletta posta ad una distanza regolare dall'angolo del colletto. Dalla foto sembra che alcune stellette siano metalliche mentre altre di tipo ricamato, ma non sono sicuro di questo.
Di seguito, invece due foto della divisa di servizio (o interna), stesso anno, caratterizzata da una giacca con abbottonatura centrale (con i bottoni nascosti dal risvolto).
Come si vede chiaramente, questi colletti sono più piccoli, di tipo aperto, tipo camicia, e più bassi di quelli dell'uniforme storica.
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Veniamo alla forma e foggia dei colletti "attuali". Tutte le foto sono tratte dal web e, volutamente, ometto i visi degli allievi.
La prima serie riporta quelli che sono, a mio avviso, i "più corretti", anche se alcuni mostrano qualche sbavatura e tutti, o quasi, hanno i bordi che non arrivano ad unirsi come nelle foto d'epoca.
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![]() Il migliore. Forse il collo è appena aperto, ma al 3° anno... ci può stare. |
Di seguito invece alcune foto di evidenti "smagliature", rispetto ad un ipotetico standard.
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![]() Inserita non tanto per il nastrino cucito alto, ma per il "pezzo di stoffa" dietro i gancetti che citerò di seguito. Comunque un pò aperto. |
Tra i 15 ed i 18 anni sicuramente molti crescono in altezza ed in corporatura e questo potrebbe influire, anche sensibilmente, sulla vestibilità dell'uniforme nei 3 anni. Anche tra i cappelloni, però, si notano già diversi problemi.
Le principali annotazioni (non sono un sarto, quindi perdonatemi se riporto termini inesatti o caratteristiche sbagliate):
- I colletti dovrebbero avere tutti la stessa altezza e forma (in alcuni la forma sembra differente, es. angolo stondato).
- Il bordo superiore del colletto dovrebbe essere quasi parallelo al colletto rigido della camicia, non in discesa perché finirebbe per aprirsi, tipo camicia.
- Il nastrino argentato dovrebbe essere sempre cucito allo stesso modo (vicino al bordo del colletto?).
- Il bordo centrale del colletto interno dovrebbe essere sempre verticale, così come quello esterno, ed incontrare quello del lato opposto per tutta la sua altezza.
- I gancetti dovrebbero essere quasi invisibili. Anelli e ganci appena sporgenti solo per permettere l'allacciatura.
- La foggia di alcuni colletti dei giorni nostri assomiglia più alla divisa di servizio dei primi del 900 che a quella di gala.
- Un piccolo "risvolto" della stessa stoffa della giacca, cucito su un lato interno dell'apertura del colletto, faciliterebbe nel rendere meno visibili i gancetti (se di colore nero, non acciaio come ho notato in alcune foto) e l'eventuale leggera apertura verticale del colletto. (mi sembra di vederlo nell'ultima foto qui sopra).
Molti di questi difetti, se non la totalità, si possono notare anche nelle uniformi dell'Accademia di Modena.
Mentre i miei complimenti vanno alle Uniformi della Scuola Sottufficiali che sono molto più "regolari", forse anche per il fatto che la giacca non ha il doppio petto ma è con abbottonatura centrale. Analoghi complimenti per la regolarità dei colletti all'Accademia della Guardia di Finanza, anche se in questo caso materiali e forma sono chiaramente diversi.
Penserete che sono un "rompi..." od anche "ma che ne sai tu, che neanche hai frequentato la Nunziatella". Sicuramente avete ragione, ma amo le tradizioni militari e le sue uniformi e, credetemi, ho visto e toccato con mano tante uniformi (incluse quelle della Nunziatella), ed anche uniformi straniere.
Le uniformi storiche, anche all'estero, sono sempre molto curate nella foggia e nella loro "regolarità", evitando di incorrere in questi piccoli problemi.
Mi auguro che anche nelle nostre Forze Armate si faccia solo un pò più di attenzione.
Spero che questo articolo venga interpretato per quello che vuole essere, un semplice contributo costruttivo orientato al miglioramento, anche solo nell'immagine, degli allievi e delle loro bellissime uniformi.